Mirto comune - Myrtus communis

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Il Mirto comune è una specie spontanea delle regioni mediterranee, ha portamento arbustivo o di piccolo alberello è alto da 50 a 300 cm e ha un'aspetto molto serrato. La corteccia si presenta rossiccia sui rami giovani, col tempo assume un colore grigiastro. Ha foglie opposte, persistenti, ovali-acute, coriacee, di colore verde-scuro  e lucide.  La fioritura, abbondante, ha luogo da maggio a luglio. I fiori sono solitari,  di colore bianco roseo e sono  profumati. I frutti sono bacche globoso-ovoidali di colore nero-azzurrastro, maturano da novembre a gennaio persistendo per un lungo periodo sulla pianta. 

 Coltivazione 

Il mirto è una pianta rustica, si adatta abbastanza ai terreni poveri e siccitosi. Preferisce suoli leggermente acidi o neutri mentre soffre leggermente i terreni a matrice calcarea. Il clima ideale al suo sviluppo è temperato o caldo, non vanno bene, invece, le temperature rigide. Il mirto non è una pianta esigente in fatto di esposizione: può sopportare sia un'esposizione in pieno cole che quella a mezz’ombra. Si procede alla potatura in marzo, per contenere la crescita cespugliosa e disordinata e per favorire la nascita di nuovi getti. 

Usi e proprietà 

Per il suo contenuto in olio essenziale (mirtolo) il Myrtus communis è un'interessante pianta dalle proprietà aromatiche. In campo erboristico trova impiego come rimedio per le affezioni a carico dell'apparato digerente e del sistema respiratorio, gli sono attribuite proprietà balsamiche, antinfiammatorie, e astringenti. Il prodotto più importante è rappresentato dalle bacche, utilizzate per la preparazione del liquore di mirto, ottenuto per infusione alcolica delle bacche attraverso macerazione o corrente di vapore. Un liquore di minore diffusione è il Mirto Bianco, ottenuto per infusione idroalcolica dei giovani germogli.

 

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